Silenzio, parla nonna by Andrea Lombardi

Silenzio, parla nonna by Andrea Lombardi

autore:Andrea Lombardi [Andrea Lombardi]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Nonna Lina impara a guidare

Era il pomeriggio di un bel giorno d’estate e ancora una volta ero ospite in casa della signora Lina e in compagnia dei suoi cari.

In aggiunta al nucleo vero e proprio della famiglia Vitelli – gli affetti più stretti di nonna Lina e ai quali col tempo avevo finito per affezionarmi anch’io – a condividere con gli altri una crostata di albicocche e una caraffa di tè freddo c’era in quell’occasione anche un signore su per giù della stessa età della padrona di casa. Un signore che per qualche ragione nessuno si prese la briga di presentarmi, come se tutti dessero per scontato che lo conoscessi già.

Quando scoprii che il signore in questione si chiamava Paolo e che era il fratello di nonna Lina mi stupii ancor di più di come fino a quel giorno non avessi mai sentito parlare di lui, né al presente né in uno dei tanti racconti che avevo già ascoltato dalla padrona di casa e che stranamente sembravano non coinvolgerlo mai in alcun modo.

Il fatto è che all’epoca non immaginavo ancora l’incredibile mole delle vicende capitate alla signora Lina, né che per scoprire qualcosa in più sul fratello mi sarebbe bastato aspettare il racconto giusto.

In ogni caso, nonostante il sorriso beato del signor Paolo, che giustamente si godeva la sua fetta di crostata e la compagnia di quelli che erano anche i suoi cari, a un occhio estraneo quel pomeriggio l’atmosfera in casa Vitelli non sarebbe sembrata delle più cordiali.

“Perché no? Il motorino ce l’hanno tutti alla mia età, perché non posso avercelo anch’io?” chiese Silvia al papà per la quinta o sesta volta da quando era entrata in quell’appartamento, ricevendo da Gianni la stessa risposta che io e il resto dei presenti avevamo ormai imparato a memoria.

“Perché gli altri non hanno un padre che gli vuole bene quanto ti voglio bene io.”

Non avendo mai avuto figli non saprei dire come avrei reagito di fronte alla richiesta di un motorino, né se quella reazione potesse essere presa come misura dell’affetto nei confronti di chi quel motorino lo avrebbe eventualmente ricevuto. Certo, i pericoli dell’andarsene in giro guidando per la prima volta un mezzo a motore erano e sono tuttora innegabili, così come lo erano per Silvia anche il fastidio e l’imbarazzo del doversi sempre far accompagnare dal padre da qualsiasi parte dovesse andare.

“Ma dai, lo sai che ti accompagno volentieri quando ne hai bisogno,” disse Gianni provando a consolare la figlia, la quale però ribatté che a lei dava fastidio eccome, quindi inchiodò i gomiti al davanzale del salotto e prese a fissare il cortile del condominio in cui abitava la nonna, segno evidente che la discussione per lei finiva lì.

“Io il motorino non lo voglio, ma sto già mettendo da parte i soldi per la macchina per quando sarò maggiorenne,” disse Chiara lanciando un sorriso vagamente ruffiano al papà, dal quale ricevette però lo stesso sguardo terrorizzato che riservava alla sorella ogni volta che tornava a parlargli del motorino.

“Una macchina!”



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